La Sardegna da lunedì torna in zona gialla, come previsto, dopo le due settime in area arancione.
Non sono previste nuove ordinanze del Ministro della Salute per la giornata di oggi, sulla base dell’ultimo monitoraggio, pertanto allo scadere dell’ordinanza vigente la Sardegna potrà tornare in area gialla da lunedì.
La 18esima edizione della manifestazione organizzata dall’Automobile Club d’Italia in partnership con la Regione Sardegna, sarà ricca di novità.
La location quest’anno si sposta ad Olbia, mentre Alghero ospiterà la partenza cerimoniale. Saranno in totale 305 i km cronometrati in programma ricchi di emozioni.
Confermata la scelta delle ultime cinque edizioni di avere l’intera corsa raccolta nel nord dell’isola. La gara, quinta manche del campionato del mondo rally in programma dal 3 al 6 giugno, sarà valida per il mondiale WRC 2 e WRC 3 oltre alla validità tricolore per il Campionato Italiano Rally Terra.
SI PARTE DA ALGHERO, la corsa avrà un percorso composto da 20 prove speciali su sterrato suddivise in tre tappe per complessivi 305,52 km cronometrati. La novità più importante sarà il ritorno del mondiale in Gallura, solo la partenza cerimoniale avrà infatti luogo ad Alghero, che negli ultimi sette anni aveva ospitato la manifestazione.
Ad Olbia il parco assistenza sarà ubicato al Molo Brin a due passi dal centro del capoluogo gallurese, mentre la sala stampa verrà ospitata al museo archeologico. Il programma della gara, che è ricco di tante novità, prevede giovedì 3 al mattino un nuovo shakedown a Loiri a sud di Olbia, poi la partenza cerimoniale verrà effettuata in serata ad Alghero. La prima tappa di venerdì 4 giugno prevede 128,16 km cronometrati ed è composta da quattro prove ripetute due volte e si svolgerà nel Monte Acuto (Filigosu e Terranova) ed in alta Gallura (Tempio e Tula). Sabato si terranno ancora altri 132,28 km cronometrati, con 4 speciali ripetute due volte ambientate ancora nel Monte Acuto (Coiluna e Monte Lerno) e poi in Anglona (Castelsardo) e Gallura (un nuovo crono a Bortigiadas). Infine domenica 6 giugno la tappa finale di 44,88 km cronometrati in cui ci saranno due nuove speciali ripetute due volte nella costa nord della Gallura. Braniatogghiu, che ritorna dopo una decina d’anni e la nuova power stage di Rena Majore ospiteranno infatti lo scenario sul quale si concluderà la gara.
Solo allora sapremo con certezza il nome del vincitore di questa 18a edizione dell’appuntamento tricolore del mondiale rally.
Anche il Comune di San Teodoro sposa il progetto dell’Associazione “La Sardegna verso l’UNESCO”; L’Amministrazione Comunale di San Teodoro durante i lavori del Consiglio, lo scorso 29 gennaio, ha votato unanimemente a favore del progetto per il riconoscimento da parte dell’UNESCO del paesaggio culturale sardo.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione “La Sardegna verso l’UNESCO”, è stata accolta in maniera favorevole dal Consiglio Regionale, dalla Giunta e da oltre trecento Comuni in tutta l’isola.
La Sardegna può essere infatti considerata come “museo a cielo aperto” grazie alla sua rete fittissima di siti archeologici tra cui le 10.000 torri nuragiche, i dolmen e le domus de janas.
L’immenso patrimonio culturale presente nel territorio necessita però di essere maggiormente tutelato e valorizzato, anche in una prospettiva di uno sviluppo sostenibile, a beneficio della comunità sarda e delle generazione future.
Il riconoscimento del paesaggio culturale da parte dell’UNESCO permetterebbe anche una fruizione più responsabile e programmata per far sì che le numerose risorse diventino delle vere e proprie attrazioni culturali e generino economia turistica.
“Bisogna valorizzare una Sardegna ancora poco conosciuta e tutelare l’identità in cui i sardi si riconoscono“ afferma l’Assessora al Turismo e alla Cultura Luciana Cossu “Anche San Teodoro vanta nel suo territorio un patrimonio nuragico e prenuragico che speriamo di poter valorizzare al più presto”
Il Consiglio Comunale di San Teodoro si è espresso, all’unanimità, contro ogni possibilità di stoccaggio di scorie nucleari in Sardegna.
Durante lo svolgimento dei lavori del Consiglio è stato ribadito che l’isola paga già da tempo un grosso tributo alla Nazione a causa delle numerose servitù militari presenti e che il popolo sardo si è già espresso contrario, attraverso il referendum consultivo del 2011, alla possibilità di costituire centrali nucleari ed ospitare scorie e rifiuti radioattivi in Sardegna.
Con la delibera, approvata il 29 gennaio 2021, si vieta fermamente il transito e lo stoccaggio di scorie nucleari all’interno del territorio comunale di San Teodoro, che si dichiara denuclearizzato.
“Riteniamo sia molto importante tutelare il nostro territorio e allo stesso tempo valorizzarlo. Per questo motivo, per la prima volta, è stato istituito l’Assessorato all’Ambiente, in modo tale che a San Teodoro vengano istituite della linee guida che permettano di far nascere o crescere un maggior interesse verso l’ambiente, il nostro bene più prezioso lasciatoci in eredità da chi ci ha preceduto e che noi stessi dobbiamo lasciare alle future generazioni” afferma il Consigliere Delegato all’Ambiente, Fabiano Decandia.
L’Amministrazione Comunale di San Teodoro si stringe calorosamente ai Sindaci, alle Amministrazioni e ai cittadini dei 14 Comuni individuati come territori idonei al deposito di scorie nucleari.